La battaglia di Kalavrye (anche Kalavryai o Kalavryta) fu combattuta nel 1078 tra le forze imperiali bizantine del generale (e futuro imperatore) Alessio I Comneno e il ribelle governatore di Durazzo, Niceforo Briennio il Vecchio. Briennio, ribellatosi all'imperatore Michele VII Ducas (1071-1078), aveva conquistato la fedeltà dei reggimenti regolari dell'esercito bizantino nei Balcani. Nonostante Ducas fosse poi stato detronizzato da Niceforo III Botaniate (1078-1081), Briennio continuò la sua rivolta, arrivando a minacciare Costantinopoli. Dopo una serie di negoziati falliti, il nuovo imperatore diede al giovane generale Alessio Comneno l'ordine di affrontarlo con tutte le forze che riuscì a radunare.
I due eserciti si scontrarono a Kalavrye sul fiume Halmyros in quella che oggi è la Turchia europea. Alessio Comneno, il cui esercito era considerevolmente più piccolo e molto meno esperto, tentò di tendere un'imboscata all'esercito di Briennio. L'imboscata fallì e le ali del suo stesso esercito furono respinte indietro dai ribelli. Alessio riuscì a malapena a sfondare le linee nemiche con il suo seguito personale, e fu in grado di radunare i suoi uomini dispersi. Allo stesso tempo, nonostante avesse di fatto in una posizione di vantaggio, l'esercito di Briennio si disordinò dopo che i peceneghi, suoi stessi alleati, attaccarono il suo accampamento. Rinforzato da mercenari turchi, Alessio attirò le truppe di Briennio in un'altra imboscata grazie a una finta ritirata. L'esercito dei ribelli fu quindi sconfitto e Briennio fu catturato.
La battaglia è nota attraverso due resoconti dettagliati, l'Alessiade di Anna Comnena, e Materiali per una Storia di suo marito Niceforo Briennio il Giovane, su cui il resoconto stesso di Anna si basa in larga parte. È una delle poche battaglie bizantine descritte in dettaglio, e quindi una preziosa fonte per studiare le tattiche dell'esercito bizantino della fine dell'XI secolo.[4]